Andamento del settore turistico 2021 in Toscana: le prime stime

Andamento del settore turistico 2021 in Toscana

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, chiusi ormai i battenti della stagione estiva 2021, è possibile effettuare le prime stime relative all’andamento dei flussi turistici in Toscana per quest’annata, che da molti era attesa come quella del parziale rilancio, dopo i nefasti accadimenti dell’anno scorso.

Chiariamo subito un concetto: il ritorno ai livelli pre-covid è ancora lontano, considerando che il turismo estero rimane ancora a livelli insoddisfacenti, e ricordando che le limitazioni agli spostamenti in alcuni paesi sono state rimosse solo da poco (è il caso degli USA, che ha visto riaprire le frontiere per i vaccinati solo di recente, e che sono i grandi attesi in Europa per la futura stagione 2022).

In ogni caso i risultati ottenuti lasciano ben sperare, nella ripresa di un settore strategico per il PIL italiano, e che procederà di pari passo con il contenimento e la riduzione delle problematiche che la pandemia, grazie soprattutto al prosieguo della campagna di vaccinazione globale.

Dati in miglioramento, ma ancora non ai livelli pre-covid

Quali considerazioni possono essere fatte sull’andamento del settore turistico per il 2021 in Toscana?

I primi dati che leggiamo sono confortanti, poiché si parla di quasi un +25% di presenze turistiche rispetto all’anno precedente.

Va però fatto un distinguo tra quello che è stato il 2020, un’annata si spera per molti versi irripetiibile, ed il periodo pre-covid come il 2019, quando non vi era alcun tipo di limitazione negli spostamenti, in particolar modo sui flussi turistici (da qualunque latitudine essi provengano).

Se quindi si registra un aumento delle presenze nella nostra regione, trainate soprattutto dal gran numero di presenze sulle spiagge (con Versilia, costa maremmana ed isole dell’Arcipelago Toscano in primis), i confronti con il periodo pre-pandemico danno il quadro di una situazione che ancora deve riassestarsi.

Si parla, difatti, di un calo di oltre il 40% di presenze rispetto all’epoca pre-covid, con oltre il 30% in meno se consideriamo esclusivamente il periodo caratterizzato dalle vacanze estive.

Parlare quindi di ripresa e ripartenza, veri e propri mantra delle campagne di comunicazione degli ultimi mesi, che si sono susseguite di pari passo con la campagna di vaccinazione, è sicuramente sensato, ma non deve ingannare. 

Per una ripresa vera e propria si deve ancora attendere. Soprattutto il ritorno dei turisti dall’estero (americani, giapponesi in primis, particolarmente propensi a viaggiare senza porsi troppo la problematica della spesa) dovrebbe rappresentare la vera e propria discriminante, soprattutto nelle città d’arte, che più di tutte hanno sofferto in questi ultimi 2 anni, con cali che in certi casi hanno toccato anche il 70%.

Come era scontato prevedere, la situazione, anche se non ancora del tutto recuperata, risulta migliore soprattutto sulle spiagge italiane, favorite dal fatto che con la bella stagione non vi sono particolari problematiche dal punto di vista sanitario e si ha la possibilità di concedersi un periodo di vacanza. 

Questa, in certi casi, può anche dilatarsi nel tempo, grazie allo sfruttamento dello smart working che consente di lavorare anche direttamente in un appartamento preso in affitto a pochi passi dalla spiagga.

Ottimi i risultati dell’Isola d’Elba, che registra un +24% rispetto allo scorso anno, e di un po’ tutto il comprensorio delle isole dell’Arcipelago Toscano.

In tal senso Ettore Olivieri, di Isola del Giglio Immobiliare, resta fiducioso sul futuro: “Passato il periodo burrascoso dello scorso anno, dove il forte incremento di turisti si è avuto soprattutto nel periodo compreso tra la metà di luglio e Ferragosto, quest’anno ci siamo avvicinati ad una normalizzazione delle presenze turistiche, favorite anche dalle ottime condizioni meteo che hanno consentito di prolungare la stagione almeno fino alla metà di Ottobre”. 

“Confidiamo che il prossimo anno rappresenti quello della vera svolta, e di un ritorno alla vera normalità che ancora manca da quasi 2 anni”.

Per quanto riguarda l’identikit dei turisti presenti soprattutto sulle coste, è facile immaginare che le presenze sono dominate soprattutto da turisti italiani, ancora una volta propensi a considerare l’opzione della cosiddetta “vacanza di prossimità”, e turisti europei, tedeschi in primis.

Il mercato interno potrebbe essere quello da cui si dovrà attingere a piene mani anche per il 2022, anche se dovrebbe continuare quel processo di normalizzazione dei flussi turistici che consente di viaggiare con maggior tranquillità e minori restrizioni. 

In tal senso, come già anticipato, molto attesi sono soprattutto i turisti extraeuropei, come americani e giapponesi, chiamati in particolar modo a ripopolare le città d’arte dalla prossima primavera.

Si tratta ovviamente di previsioni, ma comunque un flebile raggio di sole dopo la tempesta che ha colpito l’intero settore turistico nel corso degli ultimi difficili mesi.

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