Cratere e riserva di Ngorongoro
Al mondo esiste un luogo magico popolato da una miriade di esemplari e caratterizzato da un ecosistema unico nel suo genere: il cratere Ngorongoro collocato all’interno di una riserva naturale, vero e proprio paradiso terrestre.
L’area, divenuta patrimonio dell’Unesco, si estende per più di ottomila chilometri quadrati e offre ai visitatori una vastità di paesaggi e panorami indimenticabili. Flora e fauna, alternando i ritmi del tempo e della vita, donano all’uomo la risposta che più di tutte va cercando: sì, l’eterno esiste e trova – nel parco Ngorongoro – la sua espressione.
Dove si trova il cratere Ngorongoro
È situato nel nord della Tanzania, nella zona dette delle “Crater Highlands” la cui estensione parte dalle pianure del Parco Nazionale del Serengeti a nord ovest della città di Arusha e a ovest della riserva di Maswa, e arriva alla Great Rift Valley, nell’area orientale.
La zona protetta circostante prende il nome da quello dell’omonimo cratere Ngorongoro: la caldera vulcanica più enorme del pianeta e considerata l’ottava meraviglia del mondo. Profonda 600 metri e con un’altitudine di 2200 metri sopra il livello del mare, è diventata terra natale di oltre 25.000 animali – tra i quali i rinoceronti neri, gli ultimi esemplari presenti in Africa.
Oltre al cratere di Ngorongoro, l’area ne comprende altri due più piccoli – Olmoti e Empakaai. E non solo. All’interno della zona, vi è un parco archeologico famoso per le cosiddette “Gole dell’Olduvai” – culla dell’umanità – dove sono stati rinvenuti importanti reperti: fossili attribuiti all’età della pietra e resti di ominidi risalenti al lignaggio Homo (Habilis, Erectus e Sapiens).
Il cratere di Ngorongoro: caratteristiche
Le origini del cratere Ngorongoro ci riportano a due milioni e mezzo di anni fa circa, quando un imponente vulcano – alto quanto il Kilimangiaro – a seguito di un’eruzione, collassò verso l’interno andando a definire la conformazione attuale della caldera.
Possiede caratteristiche e misure di tutto rispetto: un fondo non allagato che, dal punto di vista geologico, possiede interessanti qualità; un diametro di 19 chilometri in larghezza e 16 in lunghezza; una profondità di 610 metri e una superficie base che misura 265 chilometri.
Le pareti – rimaste intatte – sono ricoperte da una fitta vegetazione e hanno un’altitudine di 3200 metri sul livello del mare. Il cratere di Ngorongoro è contraddistinto da un microclima senza eguali: mentre il bordo – alto più di duemila metri – è costituito da aria fredda e nebulosa, il suo interno, al contrario, detiene un’atmosfera calda e secca.
La vegetazione, poi, in virtù delle condizioni climatiche e della stagione, cambia repentinamente. Il terreno, arricchito da elementi minerali fondamentali, permette la crescita di piante nutrienti e, per tale ragione, l’habitat che ne deriva è irripetibile.
La Tanzania Ngorongoro è un piccolo eden che ospita innumerevoli e imponenti animali. Durante gli Ngorongoro safari, oltre ad avvistare i famosi big 5 (Leopardo, Bufalo del Capo, elefante, rinoceronte nero e leone) è possibile rimanere estasiati da oltre 500 specie diverse di volatili, 400 di queste – per giunta – rintracciabili solo in questa zona. E poi ancora: gazzelle, ghepardi, gru, antilopi, fenicotteri e fiabesche acacie, praterie, radure semi desertiche, paludi e laghi. Insomma, un’esperienza incredibile, un respiro d’Africa!
Le piogge abbondanti, inoltre, cooperano alla formazione di acquitrini, ruscelli e stagni e rendono più pingue le acque del Magadi – il lago presente nella caldera. L’unicità del cratere Ngorongoro è data anche dalla nebbia che si determina a seguito delle differenti temperature: quelle tra il fondo del cratere, gli altipiani intorno e il bordo. Un microclima i cui fautori – gli agenti atmosferici – giocano un ruolo decisivo per la vita.
Viaggio Ngorongoro: come arrivare e cosa fare
Chi decide di recarsi nelle terre d’Africa si affida, per la maggiore, ad un tour operator e, solitamente, questi organizza un viaggio completo che permetta non solo di esplorare luoghi incontaminati e meravigliosi, ma di pernottare senza disagi.
La riserva naturale di Ngorongoro è collocata a poca distanza da Arusha e il metodo più semplice e veloce per accedervi è tramite un volo interno dall’aeroporto internazionale Julius Nyerere a Dar es Salaam. D’altra parte, per arrivare al cratere Ngorongoro, il Kilimanjaro International Airport – ubicato tra le città di Arusha e Moshi – è l’alternativa migliore. Da Arusha – punto di partenza per la maggior parte dei safari Ngorongoro – per raggiungere la caldera su fuoristrada, occorrono tre ore circa su tragitto asfaltato.
Diverse le modalità, tra queste la più ricercata: provenendo dall’area di Seronera, nel Serengeti, il cratere Nboronboro dista 140 chilometri e, seppure richieda molto più tempo rispetto alle altre soluzioni, viene scelto per i trekking Ngorongoro e i safari. Lungo il percorso, in effetti, si possono seguire diverse piste secondarie dove poter avvistare gli animali.
Gli itinerari sono davvero moltissimi, ma è fondamentale avvalersi di una guida e personale specializzato per gestire al meglio sia il pernottamento che le escursioni. I tour organizzati sono i più gettonati, ma è anche possibile contattare direttamente la Ngorongoro Conservation Area Authority e pianificare il trekking con l’aiuto del personale preposto.
Quali tragitti scegliere? A seconda delle esigenze e delle preferenze personali, le idee spaziano ogni orizzonte, senza limiti. Tra i percorsi più consigliati: il cratere Ngorongoro e i vicini Crater Highlands. Camminare lungo il bordo della caldera è un’esperienza che in molti hanno sentito come unica. E non è la sola. Se il tempo lo permette, è consigliata una camminata da Olmoti (considerato il luogo per eccellenza di tutta l’area) a Empakaai, o da quest’ultimo fino al lago Natron.
Altra escursione che lascia il segno: la ripida salita lungo i pendii del vulcano Ol Doinyo Lengai, la montagna sacra dei Masai. Uno spettacolo che riempirà gli occhi di stupore. La cenere sotto i piedi, il panorama infinito, il respiro che accelera il cuore, il contatto con la natura vi trasporteranno dentro quello che resterà – in assoluto – il viaggio più forte della vita.
Quanto costa e quando andare nella riserva
L’Africa – come carpito – è un itinerario indimenticabile e da vivere. Tuttavia, i prezzi per un safari Ngorongoro non sono limitati. Innanzitutto, prima di determinarne il budget, è essenziale capire quale tipologia di vacanza è più consona: safari in gruppo o privato?
Il trekking Ngorongoro organizzato per gruppi, come per qualsiasi altra destinazione, permette di dividere le spese fisse tra più partecipanti, consentendo un prezzo conveniente. All’opposto, come è risaputo, effettuare un itinerario privato comporta un costo più elevato perché non divisibile con altri.
Le tariffe medie – poi, dipende molto dalle compagnie e dalle offerte presenti – per un viaggio Ngorongoro privato (in camera doppia, 4 giorni e 3 notti con l’uso esclusivo del fuoristrada) si aggirano intorno ai 1800 euro a persona. Mentre, per una vacanza con safari di gruppo, i costi sono leggermente più bassi – circa 1700 euro a persona – e comprendono più giorni di permanenza (6 giorni e 5 notti).
Insomma: il costo complessivo è un fattore da considerare. Tipologia di pernottamento a parte, a quanto ammonta un’escursione? Come asserito, in linea di massima, viene effettuata tramite safari perché, in tal modo, le spese da sostenere sono più limitate. Caso contrario, se si preferisce noleggiare un’auto (consigliabile farlo a Karuto) è importante sapere che il costo – solitamente richiesto da tutti i lodge – si aggira intorno ai 160 dollari, tariffe d’ingresso all’area (per vettura e passeggeri) escluse.
Per quanto concerne le strutture dove pernottare, ve ne sono per ogni tipologia di tasche. Le più economiche si trovano presso campi tendati – che offrono un’esperienza di vita nel vero stile africano – mentre le più lussuose sono collocate sul bordo del cratere Ngorongoro. Una via di mezzo, non eccessivamente costosa e comoda, è il Ngorongoro Serena Lodge.
Quando organizzare il viaggio? La stagione che vede un’affluenza maggiore di turisti è quella secca: da giugno a agosto. Durante questo periodo – difatti – lungo le aride pianure e nei pressi delle pozze d’acqua (meno abbondanti negli altri mesi), la fauna selvatica è più visibile. Nell’arco dell’anno, è il momento migliore per avvistare i Big Five.
Se invece, siete appassionati di volatili, non potete perdervi il raduno delle gnu – tra gennaio e marzo – e i relativi viaggi migratori tra maggio e luglio. E ancora: se amate uno dei simboli iconici dell’africa – l’elefante – il periodo adatto è ottobre, quando migra verso il Tarangire National Park.
Conclusioni finali
Chi c’è stato lo ripete in continuazione: l’Africa ti entra dentro. La riserva di Ngorongoro è uno di quei posti che, più di altri, riesce a connetterti con l’universo intero. Una parte del mondo ancora incontaminata, dove le leggi dell’uomo si scontrano con la potenza della natura. Un’area protetta, all’interno della quale ogni passo, ogni sospiro, ogni sguardo colgono orizzonti sacri.
Sono molte le motivazioni che spingono i turisti ad arrivare là dove il cielo riflette la terra: spirito d’avventura, desiderio di ritornare alle origini della vita, vacanza alternativa a contatto con l’essenza generatrice. Un particolare accomunerà tutti. Il cratere Ngorongoro e l’area che lo circonda permetteranno l’incontro più importante della vita: quello con sé stessi.