La città e dunque movimentata, ricca di Chiese, piacevole per soffermarsi, da assaporare, anche molto divertente.
Attorno ad essa, tutta la bellezza dell’architettura inca. E così Sacsahuaman, Kenko, Puca-Pucara, Tambomachay sono un insieme di fortezze e costruzioni inca da non mancare.
Più lontano, nella valle del Rio Urubamba (perchè no un po’ di rafting su questo fiume?) si trovano altri bellissimi e numerosissimi siti della Valle Sagrado. La stupenda Pisac, Ollantaytambo, Chincheros, tutti luoghi mistici attorno alla quota di 4000 metri, tra l’altro ai piedi del vulcano Solcantay (6270 m.)
Due brevi parole sugli Incas. Il regno degli incas, contrariamente a quello che si crede, fu molto breve, della durata di 100 anni circa (dal 1350 d.C. alla conquista spagnola).
Essi furono una popolazione guerriera, anche molto crudele, che riuscì ad assoggettare le altre migliaia di civiltà, bellissime e pacifiche, dalle Ande boliviane fino a quelle cilene. Di queste, purtroppo, lasciarono ben poco
La distruzione fu poi completata dai conquistatori.
Gli incas ebbero però il merito di lasciare le tradizioni locali ed unificare la lingua (il quechua è ancora parlato su tutto questo tratto di Ande).
L’arte in cui furono maggiormente eccellenti è comunque, a mio parere, l’architettura. Si integrarono inoltre magnificamente con la natura, che sempre ammirarono, tutelarono e che sempre fu al centro della loro vita , anche religiosa. Tutto il loro mondo era inoltre governato dagli astri.
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